Forgiata da secoli e secoli di storia, la personalità degli italiani non poteva certo essere cambiata dal Covid!

Le esigenze di convivialità, i bisogni primari di socialità, compressi dai Lockdown del 2020, si stanno traducendo in un vero e proprio boom della ristorazione. Con buona pace dei lugubri personaggi che alle 18 scandiscono in TV (compiaciuti) bollettini di morte e nei talk show della sera terrorizzano gli italiani dicendo che dovranno chiudersi in casa a tempo indeterminato.

Una stagione come il 2021 i ristoranti non la vedevano da almeno 10 anni, anche grazie al clima e alla possibilità di mettere i tavoli all’aperto che molti comuni hanno giustamente concesso. Al pari dei ristoranti, i laboratori gastronomici artigianali (anche quelli domestici) e i bar hanno seguito il trend e gli stabilimenti balneari si sono riempiti all’inverosimile. Le discoteche, unico luogo controllabile per il ballo, sono state costrette alla chiusura, e l’esigenza di ballo è esplosa così nelle feste private, nelle strade e persino nei rave party. In fondo gli anni ’20 del secolo scorso furono anni di esplosione del ballo, e ciò dopo che la epidemia Spagnola aveva fatto 10 volte i morti del Covid.

Ciò che importa oggi, dal punto di vista economico, sono le prospettive che la ristorazione (e servizi collegati) presenta per i prossimi mesi, e per il 2022. Il Green Pass frenerà in parte gli incassi, ma come tutti i pezzi di carta varrà quel che varrà, in parte ignorato, in parte aggirato, in parte non controllato, e comunque destinato a scadere fra non molto.

La ristorazione, i laboratori gastronomici, i bar, gli stabilimenti balneari stanno tornando a offrire ottime possibilità di affari e di lavoro.