L’adesione alla guerra Russia-Ucraina, accolta inizialmente quasi con entusiasmo, sta provocando con i suoi errori di previsione (il collasso della Russia in seguito alle sanzioni non si è affatto verificato) conseguenze che si scaricano sui conti dei cittadini e delle imprese: aumenti delle bollette, aumento dei tassi di interesse, peso sui conti dello Stato per le spese militari, inflazione, indebolimento dell’Euro.

Cosa possono fare imprese? Senz’altro adeguare i loro Business Plan. In quattro direzioni.

  1. Il fabbisogno finanziario delle imprese potrà essere soddisfatto da prestiti bancari che verranno erogati a tassi più alti che in passato, di almeno mezzo punto percentuale.
  2. I costi dell’energia salgono, e ciò va previsto nei conti economici, costringendo ancora di più a ponderare meglio la scelta delle tecnologie, soprattutto nei settori della produzione di beni. Gli Energy manager diventeranno professionisti ancora più richiesti.
  3. Nelle proiezioni a 3-5 anni che vengono effettuate nei Business Plan occorrerà tenere conto degli effetti dell’inflazione sui ricavi, ma anche sui costi di gestione.
  4. L’indebolimento dell’Euro, inevitabile in una situazione che sta rafforzando gli Stati Uniti e il Dollaro (oltre che la Russia e il Rublo), aumenterà alcuni costi, ma potrebbe aiutare le esportazioni in paesi extra-Euro. Una situazione che non si vedeva da almeno 30 anni.